domenica 28 luglio 2013

CARL HOLMES & THE COMMANDERS - TWIST PARTY AT THE ROUNDTABLE

 
ATLANTIC - 8060
 

Quando suonano o cantano il "madison", i loro corpi sembrano sotto l'effetto di una scarica elettrica.    È una musica ad alto voltaggio, una specie di elettroshock che corre sul filo del pentagramma.   Carl Holmes ed i suoi Commanders sono giustamente considerati i "grandi sacerdoti" della danza oggi di moda.   Quando arrivarono in Italia, [nell'estate del '62] il madison era sconosciuto anche agli esperti più aggiornati di "dolce vita" notturna.   Giunsero da noi sulla scia del successo riscosso al celebre "Peppermint Lounge" di New York: quasi un tempio consacrato al culto dei balli più moderni.    Nel nostro paese, conquistarono subito proseliti: ai villeggianti della Versilia prima, ai nottambuli milanesi poi, piacque il loro curioso modo di suonare (un irresistibile cocktail di musica, canto e danza) il loro ritmo irresistibile, la comunicativa, l'umorismo che sanno mettere in tutte le esecuzioni.
Se il madison ha attecchito anche il Italia, il merito è in gran parte di questo scatenato complesso, che considera la professione come una missione, e la canzone come un messaggio.   Insieme ad Al Brown, inventore della pittoresca danza (il suo "Madison time" è ormai su tutti i giradischi più "a la page") Carl Holmes può considerarsi un "antemarcia" del madison.
Basso, volto aperto e simpatico, eternamente sorridente, Carl Holmes è una vedetta della musica leggera negra.   Nato a Filadenfia venticinque anni fa, da ragazzo era uno studente modello e (così riferiscono attendibili biografi), un calciatore provetto.   Poi, trovata una chitarra, la musica ebbe il sopravvento e, nel 1959, insieme al fratello John, formò l'attuale complesso.   Pochi mesi dopo, quando l'orchestra marciava ormai spedita ed affiatata, conquistò il favore dei giovanissimi newyorkesi.   Infine, col madison, il grande successo.   Se il "Peppermint Lounge" era il regno di Chubby Cheker, Carl Holmes dopo una scrittura vantaggiosa nello stesso locale, forse per dimostrare che non temeva confronti, passò ad uno dei più eleganti club di New York: il "Round Table" [...]
 
 
Rodolfo d'Intino
(TV sorrisi e canzoni, 13 gennaio 1963)  
  
Side a)
  1. Mashed potatoes (rozier)
  2. Ain't got no money (millinder-glover-mundy)
  3. Stand by me ( king-glick)
  4. New Orleans (guida-royster)
  5. Good good lovin' (shubert-brown)



Side b)
  1. I can't sit down (sherman-keller)
  2. Lonely winds (pomus-shuman)
  3. Twist it baby (robinson)
  4. Roundtable twist (lewis)
  5. Shout (Isley brothers)


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